Il nostro approccio

Il nostro approccio alla psicoterapia

Fenomenologia e Gestalt

L’Istituto Gestalt di Puglia è una scuola ad indirizzo Gestaltico in cui la formazione in psicoterapia coniuga i capisaldi della Psicologia Umanistica, della Gestalt, della Fenomenologia, dell’Esistenzialismo  e del Costruttivismo, delle scoperte delle Neuroscienze, con uno sguardo attento alle riflessioni sulla famiglia e sulla coppia elaborate inizialmente dalla Psicologia sistemico-Relazionale e che affondano le radici nella psicoterapia di Whitaker, Napier, Minuchin e Zinker e poi dalle neuroscienze e la teoria dei sistemi complessi.

La Psicoterapia della Gestalt (P. d. G.) è un indirizzo che si è consolidato progressivamente , fino a rivoluzionare nel secolo scorso la psicoterapia e a divenire uno dei modelli di intervento più efficaci nel panorama internazionale della psicoterapia. Fonda le sue radici nella Psicoanalisi, e con il contributo di F.Perls si è arricchita dei contributi delI’Esistenzialismo, della Fenomenologia e del Costruttivismo.

La P. d. G.  guarda all’individuo con curiosità e fiducia, cercando di comprendere l’unicità di ogni persona, della sua esperienza e delle sue strategie di adattamento alla vita. 

Centrali sono il tema dell’intenzionalità e della responsabilità personale, e l’incontro tra paziente e terapeuta, laddove il terapeuta si concentra sull’osservazione fenomenologica di sé e del paziente, e, a partire dalla sospensione di preconcetti, giudizi ed interpretazioni, pone l’attenzione sul “qui ed ora” della relazione.

Il terapeuta, mosso da un’incrollabile fiducia nell’essere umano e nelle sue capacità di crescita, maturazione e sviluppo, si focalizza sulle possibilità intrapsichiche e relazionali perdute dalla persona che ha cristallizzato il suo agire in comportamenti ripetitivi, inadeguati al contesto e al benessere personale, e fonda il suo intervento sul sostegno alle cosiddette “parti sane”, alle risorse che  ogni individuo possiede in sé e può recuperare nell’ambiente.

In quest’ottica anche il sintomo viene osservato con curiosità e come la manifestazione di un tentativo di adattamento della persona ad una situazione di disagio e difficoltà esistenziale.

Sulla scorta delle riflessioni di Kurt Lewin e della sua “Teoria del Campo”, l’essere umano non viene guardato più come realtà individuale isolata dal contesto, ma nell’interdipendenza continua di ogni comportamento e di ogni relazione dal suo contesto. 

Da qui la focalizzazione sulle emozioni, centrali nell’organizzazione del comportamento e nella regolazione del sistema motivazionale, che ne connette direttamente le teorizzazioni con gli studi delle neuroscienze e con la ricerca in psicoterapia.  Le emozioni sono un timone, indispensabile in un mondo in continuo cambiamento, in cui diventa fondamentale mantenere nel qui ed ora un contatto autentico con se stessi. Solo questo permette di orientarsi: chiedere a se stessi “Chi sono? Cosa sento? Cosa voglio? Quale è la mia direzione e come posso realizzare me stesso? 

L’uomo è visto come parte della natura, è un avvenimento biologico, la società stessa fa parte della natura. L’azione, l’autocontrollo, la coscienza, sono funzioni sociali biologiche. Tutta l’attività umana, sia deliberata  che spontanea, i sentimenti e i pensieri, sono processi biologici. Il dolore quindi, altro non è che un campanello d’allarme, che avverte l’organismo della necessità di intervenire sulla situazione. Ma questo non toglie spazio alla scelta e quindi alla libertà, e infatti la creatività in P.d. G. gioca un ruolo della massima importanza: seguire se stessi è l’unica via di salvezza per l’essere umano.

Questo ammorbidisce la postura tradizionalmente pessimistica dell’Esistenzialismo, e  sottolinea la dignità e il valore della vita umana, mettendo in luce gli spazi di libertà che si aprono nella vita umana attraverso la responsabilità e la creatività. Esprimersi è il mezzo e lo scopo della Psicoterapia della Gestalt: l’espressione modifica il mondo, dando spazio alla pienezza della vita sensoriale e alla libertà della coscienza. L’espressione permette alla persona di acquisire non solo la consapevolezza del proprio mondo interiore, ma anche di quello esterno: l’espressione partecipa della natura dell’azione.

All’interno di questo quadro perde importanza la ricerca di una verità oggettiva, e l’attenzione si sposta all’esperienza soggettiva dell’individuo, al suo modo di percepire se stesso e il mondo, alla narrazione che (si) fa della sua storia, alla sua verità personale: se la verità assoluta perde la sua centralità, resta così  possibile per la persona rendersi conto se sente male o no, se una certa cosa gli piace o no, se desidera qualcosa o no.   E se la possibilità di soddisfare i propri bisogni non è un sentiero obbligato, se si cambia strada di fronte all’impossibilità, se riconosciamo che le alternative possibili sono innumerevoli, è chiaro che la creatività diventa centrale per riuscire a soddisfarsi e realizzare sé stessi.

La vita della persona non si risolve esclusivamente nella reazione alle pressioni ambientali, e così si apre la possibilità di orientare i propri comportamenti e le proprie scelte in funzione di bisogni etici/estetici, cercando ciò che è bello e buono, momento per momento, e di utilizzare le capacità creative per risolvere le difficoltà e i blocchi che le diverse e conflittuali istanze psichiche comportano: la consapevolezza diventa lo  spazio di manovra in cui emerge la possibilità di indirizzare in una direzione o un’altra la propria vita.

La creatività è lo strumento fondamentale dello psicoterapeuta della Gestalt: se di fronte alla vita l’essere umano non è onnipotente, in realtà non è neanche impotente, e mantiene sempre uno spazio per la libertà e la scelta, e, anche se con sforzo, difficoltà, può esercitare un’opera di trasformazione del mondo e di se stesso che rende la vita un’avventura che non si ferma mai e che in nessun modo può essere ritenuta banale.

Integrazione con altri modelli

La psicoterapia della Gestalt ha rivoluzionato nel secolo scorso la psicoterapia guardando con l’occhio fenomenologico agli infiniti fattori che costituiscono l’esistenza degli esseri umani cercando di comprendere l’unicità dell’individuo e delle sue strategie di adattamento funzionali e disfunzionali alla vita. Ha rivolto lo stesso sguardo a se stessa, integrando i nuovi sviluppi e stimoli provenendo dall’approccio sistemico relazionale, gli approcci fenomenologici ed esistenziale, dal costruttivismo e dalle straordinarie scoperte delle neuroscienze e dalle teorie della complessità diventando di fatto un approccio “psicoterapeutico integrato contemporaneo” su cui rimane solidamente appoggiata sulle radici filosofiche della fenomenologia e dell’esistenzialismo. 

L’approccio “psicoterapeutico integrato contemporaneo” sfida ogni tendenza riduzionistica in quanto votato all’osservazione critica dell’innovazione perché quello che ieri era contemporaneo potrebbe oggi essere obsoleto o almeno necessitare di una revisione. 

Per la ricerca scientifica, che è pienamente entrata nel nostro lavoro clinico e di formazione, la revisione delle conoscenze attuali è uno dei modi essenziali dalla ricerca stessa.

All’IGP proponiamo un approccio innovativo che unisce agli elementi della psicoterapia umanistica, dell’approccio sistemico relazionale, della psicoterapia della Gestalt, gli approcci fenomenologico ed esistenziale e le scoperte delle neuroscienze creando un modello integrato che potrebbe definirsi “Psicoterapia Contemporanea”, scommettendo su un processo di continua evoluzione ed integrazione delle nuove scoperte. Questo approccio si poggia sulla base robusta della fenomenologia, dell’Esistenzialismo, del Costruttivismo, nei principi della complessità e nella indeterminazione e per questo e non per ultimo si riconosce nella “teoria quantistica”.

Durante il percorso formativo l’allievo potrà conoscere e fare pratica dei principali metodi terapeutici nati all’interno della Gestalt e della Fenomenologia, e arricchiti dall’integrazione con tali altri approcci. Questo gli permetterà di fare propria un’ampia gamma di metodi e tecniche che gli consentiranno di trovare il suo personale stile come terapeuta e di cucire il suo intervento sulla base delle diverse esigenze che i suoi pazienti richiederanno momento per momento. La Psicoterapia della Gestalt ha come centro il potenziamento della capacità della persona di riconoscere, diventare consapevole e autoregolare i suoi processi affettivi ed emotivi nel “qui ed ora”, per poi recuperare la sua creatività e capacità di scegliere e agire in sintonia con i propri bisogni e desideri, e con la possibilità di armonizzare il bisogno di appartenenza con quello di autorealizzazione e individuazione.

Ma la presenza nel qui e ora non può prescindere dalla nostra storia, familiare, culturale e sociale.” Domande come: chi sono stato?  Come mi è stato dato l’amore? Come ho imparato ad amare, o ad odiare? Cosa ne voglio fare di tutto questo?”, sono altrettanto importanti e devono sempre essere presenti nel processo terapeutico.  Riconoscere le proprie origini, il contesto da cui veniamo, è un passo essenziale per vivere con pienezza il proprio presente, liberarsi dai propri fantasmi, far pace con il passato e onorare quanto ci è stato dato e insegnato.

L’accoglienza empatica e scevra di giudizio, tipica dell’approccio della Gestalt, l’attenzione al tema della responsabilità personale e dell’intenzionalità, che si rifanno a Fenomenologia ed Esistenzialismo, uno sguardo ampio alla storia della persona, ai condizionamenti e ai mandati familiari, come dicono i sistemici relazionali,  permettono al terapeuta di accompagnare con presenza ed efficacia il suo paziente in un percorso di riappropriazione di sé e delle proprie risorse, di auto-svelamento di quelle forze che ne condizionano le scelte limitandone la libertà, e di recupero di quella capacità e forza creativa indispensabili per superare le difficoltà e i blocchi e riacquisire la capacità di vivere in armonia con se stessi e le proprie aspirazioni. 

L’integrazione di tali modelli inoltre dona al terapeuta la capacità di essere presente con responsabilità, presenza e autenticità nel setting, e contemporaneamente di mantenere un approccio al paziente creativo, aperto e mai banale, potenziando le sue capacità empatiche e di intervento, nel rispetto continuo dell’individualità di ognuno dei suoi pazienti e delle sue specificità cliniche. L’allievo stesso sarà guidato in un percorso personalizzato in cui imparerà ad utilizzare le diverse tecniche in maniera personale e a seconda della loro efficacia clinica e della peculiarità terapeutica della situazione, e sempre nell’ambito della specifica relazione terapeuta/paziente.